Mal di schiena e terapie personalizzate

Il Low Back Pain (LBP) o dolore lombare, definito comunemente “mal di schiena”, vede svariati fattori scatenanti, fisici e sociali. Diverse patologie possono associarsi al LBP e sempre più spesso la precisa individuazione della causa del dolore risulta molto complessa. In alcuni casi la causa scatenante rimane anche ignota ma la diagnostica radiologica ci viene in aiuto, fornendo informazioni sulle possibili patologie associate al dolore lombare.

06 Luglio 2022

Il Low Back Pain (LBP) o dolore lombare, definito comunemente “mal di schiena”, vede svariati fattori scatenanti, fisici e sociali. Diverse patologie possono associarsi al LBP e sempre più spesso la precisa individuazione della causa del dolore risulta molto complessa. In alcuni casi la causa scatenante rimane anche ignota ma la diagnostica radiologica ci viene in aiuto, fornendo informazioni sulle possibili patologie associate al dolore lombare.

Le alterazioni radiografiche infatti possono indicare la presenza di patologie associate al dolore: l'assottigliamento degli spazi intervertebrali, protrusioni o ernie discali vere e proprie, alterazioni delle vertebre, alterazioni legate all’artrosi, artrosi delle faccette articolari. Tutte queste alterazioni possono essere visualizzate in caso di dolore lombare ma nella maggior parte dei casi la presenza di queste anomalie non è correlata all’intensità o alla diversità del dolore presente. Il sintomo "dolore" nella maggior parte dei casi dipende da spasmi muscolari o disfunzione dei neuroni, in tal modo si assiste ad una vera e propria amplificazione del sintomo "dolore".

La cosiddetta “sensibilizzazione centrale” che si sviluppa nel cervello e nel midollo spinale, contribuisce ad una aumentata percezione dello stimolo doloroso e spesso determina anche una netta estensione della zona in cui viene percepito il dolore. I cambiamenti associati nella funzione cerebrale potrebbero infine determinare cambiamenti emotivi, cognitivi e difficoltà motorie legate al dolore lombare, intensificando ancora di più la percezione del dolore, che non viene più considerato solo un sintomo fisico, ma anche emozionale in grado di alterare la qualità della vita. Stimoli anche banali o di solito non importanti, possono evocare violenti episodi di dolore e a volte l’esordio avviene senza un vero motivo identificato. Il quadro viene poi ulteriormente peggiorato da una miriade di sintomi di accompagnamento come ansia, depressione, atteggiamenti catastrofici, stati di evitamento a livello sociale e paura.

Gli svariati trattamenti proposti spaziano da terapie mediche, interventi fisioterapici, interventi psicologici, ma l’attività fisica rimane comunque uno dei capisaldi da adottare in tutti i pazienti con dolore lombare. Le terapie devono comunque essere il più possibile personalizzate per i diversi tipi di pazienti poichè solo l’interazione di un team multidisciplinare è in grado di offrire, il miglior approccio possibile,. Individui di diverse età, sesso, etnie e assetto culturale aderiscono e reagiscono alle cure in modo diverso e le risposte alle terapie a a eventi avversi, potrebbero differire in base alla genetica del paziente, alla costituzione fisica, ad altre patologie presenti o a trattamenti concomitanti. Ad esempio, farmaci antinfiammatori comuni non steroidei (FANS) potrebbero statisticamente risultare efficaci in quei pazienti in cui è assente la sensibilizzazione centrale.

La popolazione affetta da lombalgia è estremamente eterogenea. Il sollievo dal dolore può essere considerato la caratteristica più importante di un trattamento medico e deve rappresentare l’obiettivo cardine di ogni terapia. Il raggiungimento del recupero funzionale è fondamentale per coloro il cui dolore non può essere alleviato in modo ragionevolmente efficace, in tal caso il target è indirizzato esclusivamente alla qualità di vita. Se un approccio terapeutico si rivela non efficace in un primo momento, andrà intrapreso un iter terapeutico differente e se i meccanismi del dolore o le prospettive del paziente cambiano, i trattamenti che hanno precedentemente fallito potrebbero essere d'aiuto in un tempo successivo.

Le principali opzioni terapeutico spaziano da trattamenti farmacologici sistemici a terapie infiltrative con farmaci o con ozono, terapie fisiatriche o di tipo motorio.

Fissa un appuntamento

Iscriz Ordine Med. Mantova n.2960
Mess. inf. diramato nel rispetto Art.55-56-57 Cod. Deontologia Medica
Autorizzato da Ordine dei Medici Mantova